12 aprile 2002

Dice
Dice che da quello che scrivo non traspaiono emozioni. Le emozioni dove sono eh? Dice che gli ho portato un foglio asettico, scritto al computer, ben impaginato senza cancellazioni. Spiegagli che non puoi vederle le revisioni. Spiegagli che non puoi vederle perche' non ce ne sono. Spiegagli che se mi va scrivo. Se non mi va no. Ma se mi va non ho bisogno della gomma da cancellare perche' divento il foglio. Anzi divento lo schermo. Anzi diventa tutt'uno schermo dita tastiera e pensieri. Chiedigli se lui quando pensa si corregge. O segue il ritmo. Chiedigli se lui ce l'ha un ritmo.
E' tutto fermo. Sospeso. Tutti zitti in silenzio. Niente battere di tasti, niente ronzio di sottofondo. Un respiro e apro gli occhi. Buio. Silenzio e buio. Ecco che ricomincia.
Battito veloce del cuore. Mi scopro e mi alzo. Freddo. E buio. E silenzio. Aspetto.
Questo vuoto nel cuore mi trascina di nuovo giu'. A volte mi chiedo se riusciro' mai a riempirlo, se imparero' mai a bastarmi.
Pioggia che lava i sogni, che riempie i fiumi. Freddo che fa venire i brividi tanto e' freddo e cattivo. E pioggia, ancora pioggia. E scritte che sbavano pioggia acida. Acido tu. No, acida tu.
Senti me lo fai un favore? No.
Vaffanculo lo stesso.

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