31 luglio 2003

Sono successe un sacco di cose oggi.
L'ultimo giorno di luglio ha rappresentato un passaggio del guado (del guano?) nel vero senso del termine. E non mi riferisco alla partenza di Sky.
Ad esempio nel pomeriggio, in ufficio, ho preso uno scatolone e ci ho messo dentro i classificatori 2003, un po' di cancelleria, la calcolatrice, la foto di Gioele che tenevo accanto al monitor e ho caricato tutto in macchina (aggravando notevolmente lo strappo al fianco sinistro preso ieri).
Quando ho chiuso la porta mi sono resa conto che era l'ultima volta che lo facevo "ufficialmente". D'ora in poi saranno solo su e giu' di scatoloni che l'ufficio va liberato entro la fine di agosto.
Distacco.
Ad esempio e' stato l'ultimo giorno di nido di Gioele. La tata "Laula" ci ha raccontato che quando si e' svegliato dal riposino pomeridiano ha detto:"Poi io vado a scuola. Mi sa che qui non ci torno piu'". Lei e la tata "Ilaia" si sono guardate negli occhi e sono uscite dalla stanza. "Che non e' bello che due educatrici scoppino in lacrime davanti ai bambini".
Io avevo il magone mentre lo andavo a prendere e piangevo in macchina al ritorno, con la cartellina dei suoi disegni e il suo album fotografico personale.
Distacco.
Tornata a casa ho cercato le parole da mettere sul video per condividere in qualche modo l'angoscia che avevo dentro, la sensazione spiazzante di avere davanti un periodo in cui crescere e far crescere e la consapevolezza di non essere in grado di riuscirci.
Poi Blogger ha deciso di ingurgitare il mio post e disperderlo nell'aere. Mentre bestemmiavo sottovoce e' suonato il telefono: il rag. R. mi comunicava ufficialmente l'assunzione a partire dal primo di settembre.

28 luglio 2003

E alla fine arrivera' anche agosto che quest'anno portera' - oltre al mio 38mo compleanno - trentuno giorni di convivenza con il marmocchio.
Sono realista, non una mamma degenere.
Sara' anche l'attesa che mi stressa, magari quando saremo insieme tutto il giorno passeremo giornate indimenticabili.
Per il momento mi risulta difficile coabitare con lui ste cinque ore serali di ritorno dal nido, soprattutto quando - come oggi - passa almeno la meta' del tempo a chiedere cose impossibili e di conseguenza piantare bizze beluine o a piangere a gola spiegata perche' gli cade una cosa o non gliene riesce subito un'altra.
E' un bambino ed e' normale, so benissimo che e' il mio atteggiamento ad essere sbagliato.
In genere e' inidoneo tutto il mio approccio alla vita, figuriamoci questo, figuriamoci dopo un annetto come quello passato.
Sara' anche che si avvicina il compleanno e mi sta prendendo la Sindrome del Rillo. La differenza sostanziale pero' e' che la sua passa dopo i festeggiamenti, la mia resta in sottofondo continuo.
Nel frattempo - comunque - ho investito 0,50 centesimi nell'acquisto di un battipanni.

Certo che sto blog e' pieno di fuffa eh?

P.S.
Il primo che passa di qui, legge questo post e pensa che potrei usare il battipanni su Gioele si vergogni profondamente e vada a rileggersi i miei archivi, se proprio vuole sapere a cosa mi serve.

Dev'esserci un buco spazio-temporale da qualche parte.
In questo momento girano per casa due idraulici, due elettricisti, un muratore, un architetto e un tecnico assistenza frigoriferi.
Aprono, chiudono, contano, accendono, spengono, pestano, calpestano, parlano al cellulare, bestemmiano, salgono, scendono.
Ieri sera dissertavo sulla felicita' di avere gente per casa.
Non pregare mai gli dei, perche' potrebbero esaudirti.

26 luglio 2003

Sono colta da un attacco di fancazzite acuta.
Mi macero pensando alla montagna di cose da sistemare, scatole da aprire, vestiti e balocchi da riporre, stanze da pulire e contemporaneamente non riesco ad alzare il culo dalla sedia.
Il piedino e' ok.
Gioele entrando in ambulatorio ha esordito dicendo:"Piedino va bene, e' a posto" e per fortuna aveva ragione.
Il rischio di recidive ce lo portiamo dietro fino ai suoi 5 anni, ma per il momento non e' involuto.
Anche questa e' fatta.
Tra le emozioni di ieri e oggi e' arrivato il calo di adrenalina.
Ora mi sdraio per terra a guardarmi gli alluci almeno per venti minuti.

25 luglio 2003

Ecco, visto il mio bisogno di silenzio, i Quiet party farebbero proprio al caso mio.
Una nuova moda a New York: le feste in cui si sta zitti. Niente musica, niente cellulari, niente parole. Solo carta, penna e gesti per comunicare.
Le facessero anche qui ricomincerebbe la mia vita sociale.
A tale proposito, stasera nostro figlio ha pareggiato: due uscite a cena senza di noi vs le due uscite a cena nostre senza di lui da quando e' nato.
E' stato invitato da Matilde e se ne e' andato felice e tranquillo come una Pasqua a casa dei nostri dirimpettai, ha cenato ed e' tornato verso le nove senza un pianto o un lamento, da vero bimbo di mondo.

24 luglio 2003

C'e' una piegolina li' sotto quel minuscolo alluce che la settimana scorsa non c'era.
Una piccola piega insignificante in un piedino come il suo potrebbe voler dire tutto e il contrario di tutto.
Ora prendo quest'ansia, la piego in quattro come se fosse un fazzoletto, la ficco in un cassetto della mente fino a sabato mattina alle nove e trenta, orario di visita dell'ortopedico.
Fino ad allora non posso farci nulla, fino ad allora e' inutile anche solo pensarci. Ora e' piu' produttivo concentrarsi su questi fottuti numeri e dare loro una forma comprensibile anche a un non addetto ai lavori.
Una cosa per volta, che se succede anche questo mi crolla davvero l'unico puntello che regge quel poco di stabilita' mentale che mi resta.
Invece devo restare lucida e calma, lucida e calma e possibilmente serena, almeno fino a domani mattina, perche' questo e' l'unico modo che ho per rendermi utile, adesso.

23 luglio 2003

E' sempre cosi' quando mi addormento sul divano.
Svegliarmi per andare a letto equivale a due ore sicure di pensieri che si rincorrono sul muro. Come i fari delle macchine per strada che filtrano dalle persiane, disegnano onde di luce.
Sempre se avessi una finestra in camera da letto e non un abbaino.
Non e' il caldo, anzi stasera il condizionatore sembra sapere il fatto suo. Non appena la calura si fa insopportabile il ronzio aumenta e sistema la temperatura in modo che sia accettabile.
Penso. Penso. Penso e ripenso.
Un filo d'aria mi solletica la pelle. E' molto intimo stare qui giu' al buio a ticchettare.
Ho bisogno di stare un po' piu' con me, dentro di me.
Ho bisogno di silenzio. Di ascoltare e di ritrovare il buono che c'e' nel mio cuore. Perche' so che c'e' e perche' sento - stasera - che quel che mi e' riuscito ha sempre trovato la strada partendo da li'.
Fuori ci sono sconvolgimenti epocali che qui stanno passando sottotono, ma riempiono di rumori cacofonici il sottofondo quotidiano.
Normale amministrazione.
Ce la faremo.
Siamo insieme, noi.

21 luglio 2003

Di solito il tormentone musicale mattutino e' Cicale Cicale, in questo momento in testa alla top parade del figliolo ed ascoltata rigorosamente a tutto volume in macchina verso il nido.

Stamattina, invece...
Non e' facile pero'... e' tutto qui.
Non e' facile pero'... e' tutto qui.
"Ma tu, Leone, stai attraversando una fase in cui è fondamentale riconoscere e celebrare i doni che hai ricevuto nei tuoi primi anni: tutti gli incontri gioiosi, gli insegnamenti sapienti e le benedizioni che ti hanno aiutato a sbocciare."

Spetta che faccio mente locale un attimo eh?

19 luglio 2003

Siamo a pezzi, ma la felicita' di Gioele che corre a razzo per tutta la casa finalmente spaziosa e' impagabile.
Non abbiamo ancora sistemato il piano terra, figuriamoci il primo piano.
Un po' alla volta, intanto pensiamo alla cena.

17 luglio 2003

Confermato: domattina alle otto due simpatici signori muniti di sollevatore verranno a traslocarci mezza casa.
A casa nuova mancano ancora: acqua calda, frigorifero, lettone, lettino, telefono e quindi per estensione relativo collegamento ad internet.
Oltre alla meta' di casa che dovremmo traslocare NOI, le pulizie da fare perche' gli ultimi ritardatari pestano la terra in giardino e la spargono deliziosamente in tutte le stanze della casa e circa sei quintali di mobili Ikea ancora giacenti nei loro deliziosi imballaggi in attesa che qualcuno li monti.

Sara' divertente - con 40 gradi all'ombra - saltellare da una casa all'altra (entrambe rigorosamente su tre piani, mansarde comprese) a seconda delle esigenze. In fondo, perche' Gioele dovrebbe essere turbato da questo trasloco?

Odio tutti.
Considerato che a partire dalle otto e trenta di stamattina:
- il vetraio e' arrivato in ritardo
- corriamo a perdifiato per lasciare macchina in ufficio e prendere motorino, usciamo dal cancello con un entusiasta:"Si parte!" e si stronca il filo dell'acceleratore
- ri-corriamo indietro a prendere la macchina
- arriviamo in banca in ritardo di mezz'ora
- il simpatico direttore ci nega la possibilita' di tornare in possesso dei nostri soldi che trattengono senza averne diritto
- il vetraio telefona da casa nostra annunciando di essersi sbagliato e di avere portato uno specchio piu' grande di venti centimetri
- il frigorifero che avevamo scelto all'Unieuro (nonostante l'odio feroce per la pubblicita') da sabato ad oggi e' aumentato di prezzo di 50 euro
- l'ennesimo negozio di elettrodomestici che decidiamo di visitare delusi da Unieuro chiude esattamente un minuto prima del nostro arrivo
- nel bar dove ci fermiamo a pranzo ci aspettano due arancini di riso che scopriamo vecchi e farciti di POLLO
- in una strada quasi completamente all'ombra, l'UNICA macchina parcheggiata in modo da non essere compresa nel quasi e che e' rimasta in pieno sole per quaranta minuti e' la nostra
ci si puo' stupire del fatto che ora io mi senta - come dire - un tantinello infastidita?
Bah, sara' il caldo?

16 luglio 2003

Abbiamo derattizzato, con buona pace del marito.
Dice che mi vuole bene ugualmente.
Sperem...

Siamo i felici possessori di ben tre erogatori piazzati in punti strategici del giardino.
Prima vivevo nell'ansia della leptospirosi ora vivro' nell'ansia del veleno, giusta punizione per aver deciso lo sterminio.
Ah, i simpatici erogatori si chiamano RistoRat.
Perche' i topi, oltre ad ammazzarli, li pigliano pure per il culo!
Dunque, ieri ho portato il famigerato curriculum.

Il Rag. R. mi colloquia subito [cazzo, l'avessi saputo mi sarei almeno lavata i capelli che son due giorni che giro in motorino e il casco me li spiaccica in testa].

Mi propone un lavoro part-time come responsabile amministrativa a partire da settembre.
Alla fine del colloquio mi dice: "Per me va bene, sottopongo comunque la candidatura ai miei soci. Mi raccomando se da qui a settembre decidesse di accettare un'altra proposta me lo faccia sapere subito".

Come l'interpreto?
Ho l'ansia.
Oggi falegname e fabbro, domattina il vetraio.
Venerdi' i facchini per trasportare da una casa all'altra le cose piu' pesanti.
Ci siamo quasi e noi non siamo pronti, come al solito.
Facciamo dodici gocce di En e non se ne parli piu'.

15 luglio 2003

Crisi famigliare in atto.
Profonda crisi.
Da una parte l'anima candida di mio marito, dall'altra ci sono io, la bestia feroce.
Il motivo del contendere: tre topolini che da stamattina scorrazzano nel nostro giardino, davanti a casa. L'ultima volta che sono passata di li' hanno perso anche tempo a guardarmi prima di scappare.
Armata di paginegialle.it ho chiamato il derattizzatore.
Ora lui (il marito) mi tiene il muso perche' dice che sono deliziosi e sono crudele e cattiva: in giardino c'e' posto per tutti.

Il signore col veleno passa domani pomeriggio e da domani sera potro' ricominciare a godermi Gioele in giardino scalzo o che sguazza in piscina.

Si accettano suggerimenti meno cruenti, prima che lui (sempre il marito) chieda il divorzio per crudelta' mentale.

14 luglio 2003

Serata di merda.
Stamattina alle otto e venti c'erano 23 gradi e mezzo.
Pia illusione.
Dalle nove comunque e' successo di tutto: signori installatori di condizionatore, idraulico, signore del gas, trasportatori Ikea, postina con BlogOut in contrassegno...
Non so com'e' io son sudata fradicia e ho pulito fino a dieci minuti fa. Il mio signore e padrone sta seduto sul primo gradino delle scale e dichiara: "Mi sento accaldato".
"Ah, si'? E cosa hai fatto finora che ti senti cosi' accaldato ?"
"Coordino"
"Ambe', allora senti gia' che ci sei coordina pure sto vaffan..."

Ma cosa c'e' di sbagliato nel mio DNA che mi obbliga a pensare quante ore mancano all'arrivo della GS per calcolare i tempi e pulire tutto alla perfezione prima che varchi la soglia?
Mi sento una pallina da ping pong. Pulisco casa vecchia o casa nuova?
E se invece mi mettessi sdraiata sul divano, condizionatore acceso a leggermi il mio libro nuovo di zecca alla faccia della GS e del coordinatore di vaffanculi?
Alla prima battuta sulle condizioni igieniche della casa potrei metterle in mano mocio e scopa.
Sarei una grande. Sarei guarita.
Non ci riusciro' mai :-)
Dove ho messo il Lysoform?

12 luglio 2003

A cena.
- Gioele cosa vuoi di secondo? Un formaggino Mio oppure le crocchette?
Ci pensa un po' su e poi:
- Voggio un formaggino tuo, mamma.

Concetto mio/tuo assimilato con successo.

Desiderata

Passa tranquillamente tra il rumore e la fretta, e ricorda quanta pace può esserci nel silenzio.

Finché è possibile senza doverti abbassare, sii in buoni rapporti con tutte le persone. Dì la verità con calma e chiarezza; e ascolta gli altri, anche i noiosi e gli ignoranti; anche loro hanno una storia da raccontare. Evita le persone volgari ed aggressive; esse opprimono lo spirito.

Se ti paragoni agli altri, corri il rischio di far crescere in te orgoglio e acredine, perché sempre ci saranno persone più in basso o più in alto di te.

Gioisci dei tuoi risultati così come dei tuoi progetti. Conserva l'interesse per il tuo lavoro, per quanto umile; è ciò che realmente possiedi per cambiare le sorti del tempo. Sii prudente nei tuoi affari, perché il mondo e pieno di tranelli. Ma ciò non acciechi la tua capacità di distinguere la virtù; molte persone lottano per grandi ideali, e dovunque la vita è piena di eroismo.

Sii te stesso. Soprattutto non fingere negli affetti e neppure sii cinico riguardo all'amore; poiché a dispetto di tutte le aridità e disillusioni esso è perenne come l'erba.

Accetta benevolmente gli ammaestramenti che derivano dall'età, lasciando con un sorriso sereno le cose della giovinezza. Coltiva la forza dello spirito per difenderti contro l'improvvisa sfortuna. Ma non tormentarti con l'immaginazione. Molte paure nascono dalla stanchezza e dalla solitudine.

Al di là di una disciplina morale, sii tranquillo con te stesso. Tu sei un figlio dell'universo, non meno degli alberi e delle stelle; tu hai diritto ad essere qui. E che ti sia chiaro o no, non vi e dubbio che l'universo ti si stia schiudendo come dovrebbe.

Perciò sii in pace con Dio, comunque tu Lo concepisca, e qualunque siano le tue lotte e le tue aspirazioni, conserva la pace con la tua anima pur nella rumorosa confusione della vita.

Con tutti i suoi inganni, i lavori ingrati e i sogni infranti, è ancora un mondo stupendo.
Fai attenzione.

Cerca di essere felice.

Trovata nella chiesa di San Paolo Baltimora; Datata 1692. Anonimo.

11 luglio 2003

Ho avuto un lampo di genio.
Segnatevelo perche' il prossimo - come le eclissi - avverra' fra vent'anni.
Mi chiedo come posso non averci pensato prima.
Mi chiedo come possa non essere venuto in mente a mio marito o ai miei cari lettori.
Ho il modo per recuperare le mie esperienze lavorative nel modo piu' banale di questo mondo: leggendole sul mio libretto di lavoro.
Sempre che il nostro consulente del lavoro nel frattempo non l'abbia perso...
Dimenticavo che il curriculum dovrei portarlo martedi' ai nostri vicini a cui abbiamo tranciato il tubo dell'acqua.
Dopotutto, forse, posso mettermi il cuore in pace.
Sono malata. Devo avere una di quelle sindromi da dipendenza che ogni tanto ricicciano fuori sui giornali.
L'anno scorso avevo perso il biberon di Gioele e ho lanciato Google per cercarlo.
Oggi. Devo scrivere sto curriculum no? E a causa di tre traslochi negli ultimi dieci anni e di un numero imprecisato di computer passati sotto le mie zampette non ne trovo uno che sia aggiornato oltre il 1986.
La mia memoria storica e' micidiale per piccoli fatti accaduti quando avevo meno di tre anni, ma mi ricordassi un accidente dei periodi di lavoro dall'86 in poi e/o dell'anno in cui mi sono diplomata, ad esempio.
Beh, e' tutta la mattina che lotto contro la tentazione di cercare su internet i miei dati personali.
Convinta che da qualche parte, con la ricerchina giusta vuoi che non riesca a trovare da che anno a che anno ho lavorato per quella ditta e con quali mansioni?
Al terzo colpo di ruspa abbiamo tranciato di netto un tubo dell'acqua dei nostri vicini.
Non credo ai miei occhi.
E' arrivato il ruspista! Con la sua ruspettina!
Mi spianeranno davvero la giungla!

10 luglio 2003

Ok, inutile menare il can per l'aia.
L'effetto delle vacanze e' svanito, sopraffatto dal caos che impera nella vita quotidiana.
Insieme a lui anche il magico momento amorevole che abbracciava i componenti della mia famiglia.
In questo momento potrei rischiare di rientrare nelle classifiche degli omicidi in famiglia per l'anno 2003.
Come killer.
Da un mesetto piu' o meno, ogni mattina la domanda di rito:
"Chi ti accompagna oggi al nido, il babbo o la mamma?"
La risposta scontata "mamma!" variava solo nel tono a seconda dell'umore.
Stamattina la svolta epocale, la risposta convinta:
"BABBO!"
E poi rivolto a me: "Tu resti in machina io ti fa ciaociao".
E cosi' e' stato.

Il biennemmezzo sta crescendo, coi suoi tempi, ma cresce.
Perche' tutto cio' mi getta nello sconforto?
:-)

09 luglio 2003

Sto pensando di sfruttare seriamente le mie doti di fotografa e realizzare il calendario 2004 "Artigiani al Lavoro".
Scritturerei senza il minimo dubbio: il parquettista, l'imbianchino (quello giovane), il ragazzotto dell'idraulico, il muratore.
A dicembre, posto d'onore all'architetto con pancetta, giusto per sdrammatizzare un po'.

I lati positivi della ristrutturazione d'estate.
Una benedizione per gli occhi.
Non ho detto "Abbassa quella cazzo di televisione".
Ho farfugliato: "Non si puo' abbassare sto cazzo di volume?".
Per la precisione.

Comunque, bentornato, Alar :-)

08 luglio 2003

Ho voglia di URLARE!
Voglio andare a casa, accendere il condizionatore, aprirmi una Ceres, stravaccarmi sul divano, occhi chiusi, orecchie concentrate esclusivamente sul gluglu della birra scende, dita dei piedi libere.
Unica preoccupazione: allenarmi per vincere la gara di vegeto.
Voglio staccare il respiratore, terminare questa inutile agonia.

Odio stare qui.

07 luglio 2003

Prima regola: MAI controllare l'estratto conto della societa' prima di andare a dormire.

06 luglio 2003

Vorrei fissare questa sensazione nella mente, perche' duri a lungo il piu' possibile e non mi scivoli via dalle dita appena mi distraggo.
Mi sento a posto, pulita. Come la mia casa, inusualmente, stasera.
Sento distinta una musica che ritma i miei pensieri li' sulla punta del cuore.
Amo mio figlio. Amo mio marito.
Mi sento solida.

E amo anche i pelosi, ovvio.
Guardiamo un film su Rai Sat Ragazzi.
Sulla scena arriva la polizia.
- Mamma mamma! E' arrivata la polizia!!!
- ??
- Presto, SCAPPIAMO!

Sto per caso sbagliando qualcosa?
Tra un secchio di calcina e una cazzuola, da oggi in giardino possediamo:
- mega-ombrellone
- ippopotamo pieno di sabbia
- piscinetta per bambini
Oggi pomeriggio, vicini o non vicini, mi infilo il costume e metto i piedi a bagno anche io.

04 luglio 2003

Sentivo la mancanza di un bel servizio sui saldi di fine stagione.
Irrinunciabile.
"C'era una volta, in un paese lontano lontano, una giovane vedova che dopo la morte del marito aveva visto il loro patrimonio assottigliarsi via via ogni giorno di piu'.
Una sera, sopraffatta dalle preoccupazioni per le sorti sue e dei suoi figli, si sedette in giardino a piangere sconsolata.
Passava da quelle parti un vecchio che, intenerito dai singhiozzi e dal racconto della giovane, decise di aiutarla.
Da una borsa che portava sulle spalle estrasse una piccola scatola di legno chiusa a chiave e la consegno' alla signora:
- Qui dentro e' rinchiuso il Folletto della Casa. Quello che devi fare e' portarlo in giro con te ogni giorno in ogni stanza per un mese. Poi ritornero' e mi dirai se il Folletto ti avra' aiutata.
La povera donna, sollevata anche se confusa da quell'aiuto inaspettato, segui' subito le indicazioni del vecchio.
Ogni giorno ebbe la conferma del potere del Folletto: passando di stanza in stanza si accorse di quanto cibo veniva sprecato in cucina, poi di quanto fossero pigri i contadini, poi di quanto tempo passavano in chiacchiere le fantesche e cosi' via di giorno in giorno ammoniva, redarguiva, riorganizzava.
Alla fine del mese, grazie al Folletto e alla nuova gestione della casa che le aveva consentito di ridurre gli sprechi ed aumentare i risparmi, come per magia la situazione finanziaria non era piu' cosi' disastrosa. Anzi!
La sera del trentesimo giorno si sedette nuovamente in giardino, in trepida attesa del ritorno del vecchio.
Quando riconobbe i suoi passi sul selciato non lo lascio' nemmeno aprire bocca:
- Oh, ti prego caro vecchio, lasciami ancora per un mese il Folletto della Casa, e' stato bravissimo e grazie a lui le cose ora vanno decisamente meglio.
Il vecchio sorrise, infilo' una mano in tasca, ne estrasse una piccola chiave ed apri' la scatola.
Con sua enorme sorpresa la giovane si accorse che era completamente vuota.
Guardo' con gli occhi sgranati il vecchio che le spiego':
- Non hai bisogno di nessun Folletto. Non e' stata la magia ad aiutarti, lo hai fatto tu stessa, prendendoti carico delle tue responsabilita', affrontando i problemi uno per volta, seguendo direttamente i tuoi interessi.

Cosi', da quel giorno, anche senza la scatola, la giovane continuo' a dirigere la casa in prima persona e in breve tempo usci' - con le proprie forze - dal periodo buio che tanto l'aveva preoccupata."


Succede che un mesetto fa mi sia ricordata di questa fiaba letta da bambina e abbia cominciato a girare per le mie "stanze" con la scatola del Folletto.
Beh... sembra proprio che il vecchio avesse ragione.

03 luglio 2003

Lo sapevo io che c'era il complotto!
Berlusconi: "C'è l'Ulivo dietro le parole di Schulz"
Cosi', tanto per raffreddare gli animi, gli ha dato pure del fantoccio.

Quand'e' che dietro Berlusconi ci saranno due infermieri a rincorrerlo per ricovero coatto?
Qualcuno gli metta una camicia di forza, un bavaglio... un bavaglino e lo imbocchi, perdio!

02 luglio 2003

Fatico a credere a quello che leggo.
Siamo nelle mani di un pazzo.
Scatenato.

01 luglio 2003

Mille gradi all'ombra e la magra soddisfazione di avere azzeccato una previsione alla Cassandra.