Accendino, sigaretta, voluta di fumo. Sto pascendo il mio futuro cancro al polmone.
Ho avuto in questi giorni un paio di intuizioni geniali. Hai presente quando ti si accende la lampadina, ti dai una pacca sulla fronte e dici:"Ma certo! Era cosi' semplice, come ho fatto a non pensarci prima?", ma subito dopo -click- buio totale. Il mio unico neurone si rifiuta di riprendere contatto. A volte mi capita di sognare sogni chiarificatori, limpidi, che ripercorrono tutto il cerchio dall'inizio alla fine e di vivere il dormiveglia in uno stato di completa comprensione. E poi pufffff... tutto svanisce.
Dov'e' il bandolo della matassa? Dov'e' sempre, di solito: proprio sotto il tuo naso e sei tu che non lo vedi.
Mio figlio di la' sta ridendo. E' da quando e' nato che ride. Anche lui ha i suoi giorni no, come tutti, ma si possono contare sulle dita di una mano. Ne sono orgogliosa.
Oggi siamo andati a comprargli un berretto. Ne ha scelto uno con la visiera che gli fa una deliziosa faccina da monello. Dopo di noi e' entrato nel negozio un altro bimbetto un po' piu' grande che non ne voleva sapere assolutamente di mettersi un berretto. Piagnucolava e faceva "Ahi!" ogni volta che il babbo gliene provava uno. E Gioele si pavoneggiava in giro col suo da scugnizzo, lo levava, lo rimetteva, intanto seguiva la conversazione tra il bimbo, il babbo, la mamma, la commessa del negozio.
Ad un certo punto ha fatto due passi incerti verso l'altro bimbo, si e' tolto il berretto e gliel'ha offerto con un sorriso e uno dei suoi irresistibili "GU?!?".
Offrimi il tuo berretto.
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