18 agosto 2011

Le Risposte

Parliamo incessantemente a noi stessi
del nostro mondo
ed è proprio grazie a questo dialogo interiore
che lo preserviamo, lo rinnoviamo
gli infondiamo vita, energia.
E' mentre parliamo a noi stessi
che scegliamo le nostre strade,
e così ripetiamo le stesse scelte
e le stesse strade
fino al giorno della Morte,
perchè fino a quel giorno
continuiamo a ripeterci le stesse cose.

John Michael Abelar


Molte persone sono così imprigionate
nella loro mente
che la bellezza della Natura per loro
in realtà non esiste.
Potrenno dire "Che bel fiore!", ma si tratta soltanto
di una etichetta mentale automatica.
Poichè non sono in quiete, non sono presenti,
non vedono veramente il fiore,
non ne percepiscono l'essenza, la sacralità,
così come non conoscono sè stessi,
non percepiscono la propria essenza,
la propria sacralità.

Eckhart Tolle

14 agosto 2011

Peace and love

Giardini. Panchina. Musica. Cani lieti. Arietta fresca. Silenzio intorno.
Tra poco la pizza in tavola.
Buon ferragosto :)

12 agosto 2011

Tump Tump Tump

Il risultato della notte passata è un mal di testa allucinante.
Avrei preferito allucinogeno. Na botta di vita, insomma.

No, il risultato della notte passata è un post-it inaspettato a cui ha fatto seguito il link ad un video.
Inaspettato.

Troviamo nuove forme di comunicazione. Sputaci sopra!
Cazzo alla fine, tocca ammettere che ci sei, pure te.

Possibile che son sempre io quella che manca all'appello?

Serendipity

Poi per caso su FB:
L'abitudine è una condanna che ci infliggiamo volontariamente,
come una sorta di punizione, per una sentenza che ci obbliga a non vivere.
(Paola Melone)

Il bandolo della matassa

No, devo ritrovare il filo.
Mi rendo conto che ad un certo punto ho mollato e mi sono rassegnata. So bene che qualcosa è cambiato e la luce si è spenta. Tutto ha avuto inizio da li. Cerco di ricordare quando e come questo sia successo, ho vaghi ricordi e sensazioni ma ho bisogno di toccare con mano, razionalizzare, no visualizzare, rifare il percorso dall'inizio e capire in quale punto mi sono persa per provare a ritrovare la strada.
Rimugina rimugina alla fine è questo blog la memoria principale dei miei ultimi otto nove anni di vita. Le foto, sì anche quelle, ma devo collegare tutto in una giusta sequenza spazio temporale.

La resa è avvenuta nel 2004 ma lo sfacelo ha avuto inizio nel 2007.
Ho messo due punti fermi. Saranno collegati fra di loro? Forse.
Devo recuperare quattro anni e mezzo di silente follia autodistruttiva.

Mamma mia son già stanca al solo pensiero.

Una serie di rinforzi negativi dal 2004 al 2006 che hanno cementificato il senso di rassegnazione ed inutilità. Poi la fuga.
L'ottundimento. La lievitazione.

Minchia che casino. Che poi sfoglia qui sfoglia là ti pareva non dovessi finire sul post della morte di Ginger? Secondo me non è un caso, ho sempre pensato che lei fosse il mio dàimon.


It does not make sense. It cannot exist. It’s impossible, and if it isn’t impossible, it’s irrelevant, and if it isn’t either of those things, it’s embarrassing.