10 maggio 2017

La verità vi spiego sulla radio :-)

Comincia tutto con la tac di preparazione in cui ti fanno la "centratura". In pratica prendono dei punti di riferimento ben precisi per consentire al medico che ti sottoporrà alla terapia di posizionarti sotto la macchina. 
Ad esempio, ti fanno dei mini tatuaggi sul corpo (dei puntini... ne ho talmente tanti che ho deciso di unirli per vedere cosa salta fuori), oppure ti preparano delle specie di busti o maschere tridimensionali in materiale plastico che vengono modellati perfettamente perchè tu non ti muova durante la terapia.
E' ovvio, devi stare ferma (anzi ferma-ferma come dicono loro) e ti sfido a muoverti con i piedi incastrati, il busto o la maschera :D
Quando arriva il momento della radioterapia, la preparazione permette alla macchina di irradiare con la maggior precisione possibile il punto della lesione e non le cellule sane.
A Careggi ci sono due macchine per la radio e quando entri in una delle due stanze ti piglia subito un mezzo colpo.
Le macchine sono enormi, tutto intorno ci sono gli scaffali pieni dei busti e delle maschere degli altri pazienti e la camera è in penombra per consentire al medico di "inquadrare" con un laser la zona da trattare prendendo i puntini come riferimento.
Ti sistema per benino ed è la fase più lunga del trattamento, poi ti dice "incominciamo, mi raccomando ferma-ferma" e ti lascia lì, in questo stanzone, con i busti e le maschere e il naso che ti pizzica sempre nel momento sbagliato, da sola. Tu e la macchina che comincia a muovertisi intorno come un cagnolino che ti annusa per sapere dove sei stato.
Quando parte l'irradiazione senti come il rumore di un frullatore e sai che ci vorranno solo un paio di minuti e potrai tornare ad alzarti.
I migliori post, alcune epifanie ed illuminazioni mi sono venuti proprio lì sotto, dove non puoi fare nient'altro che quello che stai facendo.
Quest'anno qualcuno, con un pennarello, ha aggiunto una curva ad un pezzo del macchinario. Quello che ti trovi proprio sul viso, davanti agli occhi, quando ti sdrai.
Ti fa bene incrociare un sorriso mentre sei lì sotto: pensi a chi ha avuto questa bella idea con tenerezza e ti sembra di essere meno sola.
Senti che puoi lasciarti andare anche ferma-ferma ed affidarti.