29 marzo 2010

I feel good

Oh, io sto bene.
Certo c'è dolore e siamo solo all'inizio, ma se mi ascolto fino nel profondo del cuore non riesco a sentire altro che vita.

27 marzo 2010

Max Pezzali e il fiume

"La persona che conta di pù nella vita non è quella che ti fa fare follie, tipo lanciarti sotto un treno. La persona che conta è quella che ti permette di fare un progetto, che ti fa venire voglia di andare avanti e di fare più strada possibile insieme. E' come la differenza tra la felicità e la serenità: la felicità è immediata, non è destinata a durare. Per me la cosa più importante è la serenità, meno eclatante ma più costante e forte. E' un flusso d'acqua che riesce a modificare il corso dei fiumi."
Noi abbiamo bisogno di completarci; è questo lo scopo della nostra esistenza. Certo, le grandi passioni ci attirano, sono lo tsunami che ci rende vivi, ma lasciano solo distruzione.
Invece il fiume che scorre tranquillo, senza scossoni, riesce ad arrivare dove vuole e porta nutrimento, è l'acqua essenziale che ci disseta, la vita invece che la distruzione.
Tutto ciò è la metafora dell'amore giovanile e di quello maturo che arriva dopo varie esperienze formative. L'amore vero."

Queste poche righe recuperate per caso su una rivista continuano a ronzarmi in testa. Sembra tutto talmente evidente da non doverle nemmeno dire queste parole, né tanto meno scriverle.

"Talvolta un pensiero mi annebbia l'Io: sono pazzi gli altri o sono pazzo io?"
(Albert Einstein)

22 marzo 2010

Tutto cambia affinché nulla cambi

Così scopri di aver sofferto il vuoto per tanti anni e di esserti arrabattata e battuta e sbattuta per capire da dove avesse origine quel buco che sembrava non riempirsi mai e quel dolore che non si attenuava nonostante ogni tentativo.

Poi batti una musata.

E capisci che nulla è cambiato, anche se tutto è cambiato.
E quel vuoto, come per magia, scompare.

21 marzo 2010

Sfinita.

Dovrò fermarmi prima o poi, anzi sono quasi certa che stasera dormirò. Ma non è l'accelerazione dei tempi che mi sfinisce.
E' ben altro.
So che ci sono altri destini in gioco e quindi aspetto, ora che un velo caduto dopo l'altro la vista si fa sempre più chiara.
Aspetto ma non spero.

19 marzo 2010

Onda su onda.

Il dolore arriva a ondate di mare in tempesta.
Non posso fare altro che accoglierlo e assecondarlo per non esserne travolta e spazzata via come certi relitti che un attimo prima erano lì e un secondo dopo non ci sono più.
Io voglio ritrovarmi, sulla spiaggia, quando l'onda passa.
Bagnata fradicia, infreddolita, ma viva.

17 marzo 2010

Sono tornata

Nel senso più ampio che si possa immaginare.
Anzi, di più.