Sta per arrivare il diecimillesimo lettore.
E io lo accolgo cosi': in tutona, capelli che necessitano urgentemente di uno shampoo e la faccia slavata.
Ho sonno, il collo dolorante e voglia di un bel pianto liberatorio, di quelli che ti salgono dalla pancia e lavano via tutto.
Vorrei una mamma da cui andare a farmi coccolare, a cui dire sono stanca e farmi sistemare sul divano con una coperta sulle gambe, un caffelatte e ora riposati un pochino non pensare a niente e se ti addormenti ti sveglio io tra un po'.
Invece sono io la mamma che rincalza la copertina, prepara la pappa, consola una bua, avvia verso il sonno della notte con una carezza e un bacio.
Mi spiace signor diecimillesimo visitatore, probabilmente quando arriverai troverai la casa vuota, ma tu accomodati pure che poi torno e ci beviamo un caffe' insieme. Accendi la tv, ascolta un po' di musica, il frigo e' a tua disposizione se l'attesa si prolunga un po'.
E se te ne vai prima che sia tornata, lasciami due righe, che le leggo volentieri mentre faccio mente locale sugli appuntamenti di domani, raccolgo e sistemo balocchi e vestiti e fingo di non vedere la montagna di panni da stirare che mi scruta torva e appollaiata sulla mensola.
Click.
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