29 marzo 2003

Ho lasciato Gioele sul divano pronto per uscire. Il tempo di andare a spazzolarmi i capelli e l'ho trovato addormentato.
Saltato il pranzo dai nonni, mi sto arrangiando con quel poco che c'e' nel frigo.
E se nel tuo frigo troneggiano soltanto un tocco cosi' di speck che ti ha portato la suocera e una montagna di lattuga, non puoi certo definirti una geniale chef se decidi li' per li' di inventarti un primo lattuga e speck. Peccato che ho solo pasta corta.

Ora ho affettato fine fine un po' di cipolla quasi mummificata che ho trovato per caso e sta dignitosamente appassendo in un po' d'olio nel coccio.
Ma mi domando: non ce l'hanno un direttore marketing i produttori di misto per soffritto surgelato che gli suggerisca di confezionarlo in CUBETTI?
Sbattere quell'iceberg di carotine, sedanino e cipollina sullo spigolo del tavolo per sbriciolarne almeno un po' e' senz'altro un buon modo di sfogare l'aggressivita', ma non e' esattamente per questo che l'ho comprato.
Poi la carne macinata (non c'e' nulla di piu' schifoso di toccare la carne cruda con le mani bleah) a rosolare piano per assorbire gli umori delle verdure.
Tra poco un po' di sale, un bicchiere di vino rosso e poi il pomodoro.
Il ragu' restera' sul fuoco tutto il pomeriggio a borbottare.

Blog e cucina, il mimmo guarito, fuori c'e' odore di sole.
Davvero ritorno alla vita.

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