23 marzo 2003

Domenica un po' sfasata, fuori sia la mattina che il pomeriggio.
Siamo stati bene sull'Arno con Gioele che guardava l'acqua incantato e mi chiedeva "mamma, dove va acqua?".
Finalmente un posto dove puo' camminare libero senza controllo, indipendente come un grande, quel soldo di cacio.
Ha scelto come compagno di giochi un bimbetto che avra' avuto sei-sette anni impegnato a giocare col suo cagnolino.
Era il fratello di una ragazzina tutta involtolata in sciarpa e berretto, sofferente, magrissima, su una sedia a rotelle.
Ci ha spezzato il cuore - e ha rabbuiato la serata - sentirla piangere forte ad un tratto e dire "voglio stare bene".
Ma chi e' l'imbecille che ha detto che si trae conforto dalle disgrazie altrui?

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