Ieri pomeriggio tornando a casa ci siamo presi un colpo.
Sull'ultimo tratto di viale Giannotti un cocker nero ha attraversato due volte schizzando tra le macchine all'altezza del passaggio pedonale dell'Esselunga.
Giovanni non ci ha pensato due volte:
- Quel cane e' da solo! Ha accostato velocemente la macchina ed e' sceso.
L'ho seguito un po' con lo sguardo mentre cercava di prenderlo e son rimasta li' a badare all'auto dentro cui giaceva placidamente addormentato il marmocchio, con l'ansia che cresceva col passare dei minuti insieme al timore che mettessero sotto il cane o il marito o tutti e due.
Del resto e' Giovanni che anni fa ha fatto fermare suo padre in autostrada in piena corsia di sorpasso per salvare al volo una lupa abbandonata (che gli si e' letteralmente gettata fra le braccia - mica scema).
Per fortuna dopo un po' una telefonata ansimante mi ha tranquillizzata: salvato per un pelo durante l'attraversamento di via di Ripoli, il cane si e' infilato con aria decisa come chi ha ritrovato la via di casa in una strada privata con minimo traffico, seminando agilmente il bipede ai limiti del collasso cardiocircolatorio per i ripetuti spaventi e la corsa.
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