16 settembre 2003

Secondo giorno meglio.
In ufficio oggi mi son portata il Barbiere di Siviglia e non mi ha rotto le palle nessuno.
Veramente sto lavoro mi salva la vita.

"La calunnia è un venticello
un'auretta assai gentile,
che insensibile, sottile,
leggermente, dolcemente,
incomincia a sussurrar.
Piano piano, terra terra,
sotto voce, sibilando,
va scorrendo, va ronzando;
nelle orecchie della gente
s'introduce destramente,
e le teste ed i cervelli
fa stordire e fa gonfiar.
Dalla bocca fuori uscendo,
lo schiamazzo va crescendo,
prende forza a poco a poco,
vola già di loco in loco;
sembra il tuono, la tempesta
che nel sen della foresta
va fischiando, brontolando
e ti fa d'orror gelar.
Alla fine tra bocca e scoppia,
si propaga, si raddoppia
e produce un'esplosione
come un calpo di cannone,
un tre muoto, un temporale,
un tumulto generale,
che fa l'aria rimbombar.
E il meschino calunniato,
avvilito, calpestato,
sotto il pubblico flagello
per gran sorte ha da crepar."

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