14 gennaio 2003

Stasera e' il turno di Giovanni di sentirsi male.
Alle cinque e mezza si ricovera sul letto ricoperto dai cani.
Io decido di cenare con Gioele al suo tavolino, sperando che non mi si incastri il sederone nella seggiolina.
Cucino pennette al pomodoro e formaggio, coinvolgendo il marmocchio nella preparazione.
Sala l'acqua per la pasta, mi aiuta a sbucciare la cipolla, discutiamo un po' su quando sia il momento di mettere il pomodoro nella padella...

Apparecchio il tavolino (lui e' tutto felice e non riesco a toglierlo dall'illusione che - no, non sta arrivando C. la sua amichetta a cena- ma dovra' accontentarsi della mamma).
Quando e' pronto metto il mio piatto vicino al suo piattino e, alla prima pennetta, sbaglio mira e mi cade prima su un braccio e poi sul tavolino.
Lui mi guarda e scuote la testa. "Scoxsxss! [Scottex! NdT]. "Hai ragione Gioele, forse e' meglio se anche io mi metto il bavaglino".
La battuta viene presa molto sul serio e mi ritrovo incastrata in una seggiolina rossa, ad un tavolino per gnomi, con un bavaglino blu al collo con la scritta "Scugnizzo DOC", regalo della "zia" Angie.

Vabbe', la cena prosegue abbastanza tranquillamente, finche' con la forchettina lui comincia ad assaggiare la MIA pasta. Identica alla sua. Non tagliata a meta', ma identica. La mia e' piu' buona, sentenzia senza possibilita' d'appello.
Cosi', oltre al bavaglino, mi ritrovo davanti un piattino, una forchettina e una miniporzione di pennette tagliate a meta'.
Alla fine mi ha anche chiesto il pane per fare scarpetta nel mio piattone, che e' finito nell'acquaio vuoto e praticamente pulito.

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