05 gennaio 2003

Domani e' l'Epifania e sarebbe stato il suo compleanno.
Ho dovuto usare la calcolatrice per essere certa di non aver sbagliato i conti. Sono passati 18 anni. Una vita. Ci si diventa maggiorenni. Il tempo e' relativo sul serio. A volte mi sembra siano secoli, in questi giorni - sara' l'odore dell'aria - mi pare passato un giorno.


Il suo ultimo compleanno l'ha passato gia' in coma. Cosi' si raddoppiano ricordi e dolore. E rabbia, quanta rabbia ho ancora da buttare fuori? E ce la faro' mai a spremerlo fino in fondo il tubetto del rancore?


E quand'e' che la ferita e' rimarginata davvero? Quando smette di bruciare e cicatrizza? Quando si comincia a provare velata rassegnazione, leggera malinconia che basta un sospiro a spazzare via? Stasera mi sento lontana anni luce dall'idea di me stessa, tanto che stento a riconoscermi allo specchio come in quello che scrivo. Anestetizzo tutto con l'ansia e che il resto rimanga nascosto nel cantuccio buio, in quella cantina dove non trovo mai il coraggio di entrare. E ingigantisce.



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