La nostra nuova casa ha un bellissimo indirizzo, perche' e' in via del Paradiso. E' una delle piu' belle zone di Firenze, lassu' in alto. Noi siamo nella parte un po' piu' proletaria, vicina al viale. Il cantiere e' aperto dai primi di giugno e fra una decina di giorni si trasloca.
E' divisa in due appartamenti, il nostro e uno un po' piu' piccolo. Siccome non ce l'avremmo fatta a liberare questa casa per il 31 di luglio, per il momento andremo a stare nell'appartamentino (solo noi possiamo traslocare per andare nello stretto dopo che cercavamo una casa da cinque anni per allargarci... che in questa da single di Giovanni da quando ci sono giochi e gli accessori di Gioele non ci si rigira piu').
Quando ci penso mi sembra cosi' strano che non abitero' piu' qui. La cosa che mi spiace di piu' e' lasciare il giardino, il glicine che mi son cresciuta da tre anni, la sensazione di pace che da, cosi' pieno di verde. Anche a casa nuova c'e' il giardino, ma per il momento e' un rettangolo di terra battuta, calcinacci, assi, impalcature. Caldissimo.
Cominciano sempre cosi' i miei pensieri sul trasferimento... all'inizio un po' di dispiacere per quello che lascio, poi prende il sopravvento la voglia di cambiare, di lasciarmi alle spalle un po' di passato. E' in questo studio che abbiamo cominciato a lavorare. E' stato un periodo felice, anche se allora non lo sapevo. Lavoravamo di notte, avevamo tutti gli orari sfasati: ci alzavamo a mezzogiorno, pranzavamo alle quattro del pomeriggio, passavano gli amici a trovarci... Poi non potevamo piu' permetterci di ricevere i clienti in cucina, cosi' abbiamo trovato un ufficio in centro e da li' e' partita l'avventura.
A proposito, con un colpo di fortuna ho trovato anche un nuovo ufficio vicino a casa. Questo si' mi elettrizza, non ne potevo piu' di lavorare in mezzo al casino e il centro e' diventato invivibile. Non si respira. Se riusciamo ad organizzarci potremmo fare questo ulteriore trasloco ai primi di settembre.
Oggi alle undici saremo in cantiere per definire gli ultimi dettagli.
Dai che si gira pagina!
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