17 luglio 2002

- Dall'inchiostro al digitale, scritto circa 12 ore fa-

Stasera m'e' presa la lorda.
E' da una settimana che ho l'insonnia itinerante che piu' o meno funziona cosi': muoio dal sonno, metto a nanna il cucciolo, chiudo gli occhi, cerco la posizione giusta e improvvisamente mi sveglio del tutto. Prima mi rigiro di qui e di li'. Poi mi viene voglia di una sigaretta, che col progetto serale (ogni sera degli ultimi due anni: in alcune cose sono costante) di smettere di fumare fa un po' a cazzotti. Poi comincio a grattarmi e sento una zanzara. Che con l'opera di sterminio vicina al genocidio che ho messo in atto per evitare ponfi al cucciolo esiste solo nella mia immaginazione. E quindi e' perniciosa piu' che se fosse vera.
Allora cerco di distrarmi e penso un blog. Alla fine mi arrendo e mi alzo, accendo una sigaretta (te pareva) e macino chilometri su e giu' nel corridoio, avanti e indietro come se mi preparassi per la maratona di N.Y., fino alla cucina e ritorno.

Ieri sera ero cosi' disperata che mi son messa a leggere il Vangelo. Mi sono addormentata a pagina 43.
Stasera - penso - non mi faccio fregare. Appena Gioele dorme vai con la parabola del grano che si dorme da subito.
Invece m'e' presa la lorda. Sara' stata la moltiplicazione dei pani e dei pesci, fatto sta che mi rialzo e giustizio una fetta di pane avanzata dalla cena, insieme ad una bella fettona di prosciutto cotto. Poi addento uno zucchino bollito. Poca soddisfazione. Alla fine ho fatto piazza pulita della robiola spalmandola su una fetta di pane da toast condita (la robiola) con sale, pepe e un filino d'olio. Che mi e' colato tutto sulle dita.
Mezzo bicchiere di vino rosso e mi vien subito la voglia di bloggare, ma mi fa cosi' fatica accendere il PC che rubo un foglio dall'album di Gioele e mi metto a scrivere con la penna.

Che poi io odio usare carta e penna perche' con la tastiera sono molto piu' veloce, invece ora mi sembra di essere zavorrata e mi vengono in mente dieci diversi fili conduttori che restano incastrati nel ricciolino della "g".
C'e' chi dice che preferisco la tastiera perche' prendo le distanze da quello che scrivo. Oh, ma c'e' sempre qualcuno che non riesce a farsi i cazzi suoi eh? Il fatto e' che se buttar giu' due righe o cento serve (anche) a guardarsi dentro, rileggere la propria calligrafia e' un po' come quando vedi il tuo riflesso in un vetro mentre stai parlando con qualcuno. Ti distrai e ti imbarazzi allo stesso tempo.
Almeno, per me e' cosi'.

Non riesco a star dietro al ritmo dei miei pensieri, guarda quanti pochi incisi e parentesi, infatti.

[pausa]

Il mimmo dorme tranquillo. Respira piano che quasi non si sente. Com'e' bello quando dorme. Mi piace molto questa cosa che da bambini si è sempre immersi in quello che si fa. Quando dorme, quando ride, quando piange, quando e' concentrato, lo fa sempre a mille all'ora e vive le emozioni fino in fondo.
Gustandole, quasi. Come una fetta di pane e cioccolata.

A proposito: ci sara' Nutella in casa?


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