03 maggio 2002

Mi sembro l'appeso.
Quello dei tarocchi intendo. Come se qualcuno mi avesse preso per i piedi e attaccato ad un albero a testa in giu'.
Mi si sta ribaltando addosso tutto il mondo.
Capita.
Non ho piu' scritto perche' non avevo niente da dire.
Perche' ogni volta che discuto si apre un processo alle intenzioni, una pseudo seduta psicanalitica interpretativa di ogni pensiero, parola, gesto, ammiccamento.
A buon prezzo per carita', pero' prima o poi ho il diritto di arrivare in cassazione e vedere il mio procedimento archiviato, una sentenza definitiva.
Calmiamo le acque, dedichiamoci al giorno per giorno.
Ieri sera ho toccato il fondo. Era viscido, melmoso, freddo. E ne ho avuto abbastanza.
Vai, altro giro altra corsa, non so voi, ma qui si ricomincia.

Mi son fatta bionda, tanto per cominciare. Ero sola dal parrucchiere oggi che faceva freddo e pioveva. Soltanto io posso andare a farmi i capelli quando fuori piove e sono anche senza ombrello. Chissenefrega, se il sole non c'e' la faccia e' grigia e l'umore e' pessimo me lo disegno addosso il sole.

Se avessi avuto bisogno di una spintarella, l'ho trovata qui.
Cazzo ragazzi NO. Io non ci sto. Il mondo e' una merda, la vita e' sofferenza, l'amore viene ti travolge e' bellissimo e passa. Passa prima l'innamoramento poi l'amore e resta la nostalgia di quello che avremmo voluto che fosse, quello per cui ci siamo battuti che fosse, quello che non abbiamo capito un cazzo cosa fosse, ma comunque ce lo aspettavamo diverso.
Piove. La maggioranza crede nello gnomo di plastica, alla televisione fanno solo le fiction, la new economy affonda, in giro non ti ascolta nessuno, la mattina alzarsi e' uno strazio, arrivare dal tabaccaio all'angolo e' sfinente, l'ansia mi affama d'aria, ma io NON CI STO!

E' giusto sentirsi male, sentirsi perduti, e' giusto sbattere i pugni e gridare che sono tutti stronzi. Ma e' giusto anche che poi si rialzi la testa e non si ceda, perche' cedere e' tradirsi ed e' ancora peggio che morire, che sentirsi spenti, che sentirsi sfiniti. Cazzo Biccio, picchia quel pugno sul tavolo manda tutti affanculo, te stesso per primo giusto per par condicio, e ricomincia.

Per me a volte e' piu' facile.
Guardo Gioele. Quando non voglio che vada ad allagare il bagno e mi accorgo all'ultimo momento che qualcuno ha lasciato la porta aperta, capita di chiudergliela quasi sul nasino. E lui si incazza. Secondo me tira delle bestemmie che levati. Si incazza con me, si incazza con la porta, si fa un giro a quattro zampe sbraitando e piangendo. Ma io penso che possa essere una buona palestra. Sai quante porte ti chiuderanno in faccia all'ultimo momento, quando pensi che finalmente potrai entrare ed allagare tutte le piastrelle e mentre pregusti la gioia di ficcare le manine nell'acqua, di aprire il rubinetto col getto piu' forte che ci sia... SLAM!
Si incazza, ma poi gli passa. Perche' e' cosi' che deve essere. Passa un cane, rotola una palla, gira una trottola e lui ricomincia a ridere.
Nessuno gli ha rubato la felicita' chiudendo quella porta, piano piano impara a cercarla da un'altra parte. Nessuno gliel'ha rubata per sempre. Si e' solo spostata.
Basta cercarla, non e' mai cosi' lontana.

Vieni qua che ti abbraccio.

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