Splendida giornata ieri, a casa anzi a villa di amici con parco e piscina.
Scalzi e liberi tutto il giorno, con un venticello fresco che ha spazzato via subito i miei dubbi sulle possibilita' di integrazione del biennemmezzo (oggi compie trenta mesi) in gruppetto affiatato di bambini dai quattro ai sette anni.
Col suo fido triciclo ha sbaragliato tutti tra corse e risate, il piccolo leader.
Non so perche' a guardie e ladri lui era sempre il ladruncolo e alla fine riusciva a catturare i poliziotti alti almeno mezzo metro piu' di lui.
Comincio a credere alle tate del nido quando mi dicono che e' uno dei piu' scatenati.
Ma chi, quell'angioletto? :-)
30 giugno 2003
29 giugno 2003
Oggi e' il terzo compleanno di una deliziosa signorina bionda.
Quando la penso vedo il suo sorriso e me l'immagino saltellare.
E mi piace il suo sguardo quando a volte si perde nell'infinito di un pensiero da bambini.
E auguri anche alla mamma, che il compleanno e' un po' anche il suo.
Quando la penso vedo il suo sorriso e me l'immagino saltellare.
E mi piace il suo sguardo quando a volte si perde nell'infinito di un pensiero da bambini.
E auguri anche alla mamma, che il compleanno e' un po' anche il suo.
Le ferie di giugno le facevo da piccola e si chiamavano vacanze.
Al mare, al Lido di Spina, per una decina d'anni consecutivi, sempre nella stessa casetta a due piani.
Abituata da decenni alle ferie d'agosto, sono in attesa delle prime piogge autunnali e mi sconcerta rendermi conto che l'estate e' appena incominciata.
Al mare, al Lido di Spina, per una decina d'anni consecutivi, sempre nella stessa casetta a due piani.
Abituata da decenni alle ferie d'agosto, sono in attesa delle prime piogge autunnali e mi sconcerta rendermi conto che l'estate e' appena incominciata.
28 giugno 2003
Anche qui, come a casa Sable, siamo in periodo di spannolinamento.
Il mio adorato bambino si e' arrampicato sul mobiletto e ha appena fatto pipi' sul televisore, lanciando gridolini "Uh! Ho fatto pipi'! Hai visto? Ho fatto pipi'!" indicando la cascatella e palesemente stupito dalla corsa di babbo e mamma ad asciugarla prima che il televisore cominciasse a frizzare.
E... se ci pensasse la sua fidanzata a togliergli il pannolino?
Il mio adorato bambino si e' arrampicato sul mobiletto e ha appena fatto pipi' sul televisore, lanciando gridolini "Uh! Ho fatto pipi'! Hai visto? Ho fatto pipi'!" indicando la cascatella e palesemente stupito dalla corsa di babbo e mamma ad asciugarla prima che il televisore cominciasse a frizzare.
E... se ci pensasse la sua fidanzata a togliergli il pannolino?
Io e il mimmo, in mutande, stravaccati su divano guardiamo un documentario sui no-global.
Quando passano le immagini di Firenze il bienne si anima riconoscendo le bandiere della pace.
- Cosa fanno quei signori, mamma?
- E' una manifestazione.
- Una mafisestazone?
- Si', quando delle persone vogliono far sapere alle altre che cosa pensano, fanno una manifestazione. E' una specie di passeggiata insieme per le vie di una citta'. Vedi? Alcuni sventolano bandiere, altri ballano, si pitturano il viso... Questa e' una manifestazione contro la guerra che hanno fatto a Firenze. Vedi che belle tutte quelle bandiere della pace, come la nostra?
- Si'. E noi ci andiamo?
- Se vuoi, quando ci sara' la prossima, ci andremo anche noi.
- E viene anche babbo?
- Certo.
- E si cammina tutti insieme?
- Si'.
- E portiamo la nostra bandierapace?
- Si'.
- ...
- ...
- Pero' la tengo io la bandierapace eh?. Senno' cade!
Quando passano le immagini di Firenze il bienne si anima riconoscendo le bandiere della pace.
- Cosa fanno quei signori, mamma?
- E' una manifestazione.
- Una mafisestazone?
- Si', quando delle persone vogliono far sapere alle altre che cosa pensano, fanno una manifestazione. E' una specie di passeggiata insieme per le vie di una citta'. Vedi? Alcuni sventolano bandiere, altri ballano, si pitturano il viso... Questa e' una manifestazione contro la guerra che hanno fatto a Firenze. Vedi che belle tutte quelle bandiere della pace, come la nostra?
- Si'. E noi ci andiamo?
- Se vuoi, quando ci sara' la prossima, ci andremo anche noi.
- E viene anche babbo?
- Certo.
- E si cammina tutti insieme?
- Si'.
- E portiamo la nostra bandierapace?
- Si'.
- ...
- ...
- Pero' la tengo io la bandierapace eh?. Senno' cade!
27 giugno 2003
26 giugno 2003
I sopravvissuti.
Alle nove squilla il cellulare.
E' la nonna:
- Guarda qui manca la luce, se passate e suonate il campanello non funziona.
- Ah, bene, grazie.
Per strada zigzaghiamo in mezzo ad una selva di semafori spenti.
Scendiamo dalla macchina e incontriamo un'amica con la faccia nera degli incazzati neri.
- Non c'e' la luce, non mi si apre il cancello automatico, non trovo mio marito che ha la chiave per aprirlo.
Arrivo al nido e suono il campanello.
L'amica, sagace:
- Ti ho detto che manca la luce, il campanello non suona.
- Eh, gia', mi avevano pure avvertito ......
Mano che batte sulla porta. Manina che batte sulla porta speranzosa di scampare il nido.
- No aple! Eh!
Passa un'inquilina del palazzo:
- Sono in giardino non vi sentono, ora mi affaccio io e le avverto.
Molliamo il pupo attraversando stanze di balocchi sinistramente illuminate dalle luci di emergenza.
Il black-out nella zona e' totale.
Ci sara' stato un guasto....
Verso via Gioberti momenti di ordinaria follia:
I proprietari dei negozi "in", privati dei loro impianti di condizionamento mannari, boccheggiano sul marciapiede affogati nei loro completi giacca-camicia-cravatta.
Gli altri boccheggiano e basta.
Invece gli operai dei (troppi) cantieri aperti si godono la pausa imprevista e fanno capannello, chiacchierando amabilmente.
All'Upim e' tutto chiuso, luci spente.
All'angolo con piazza Beccaria due facchini sudatissimi scaricano da un camioncino un enorme scatolone sul quale campeggia impotente la scritta "Daikin - Condizionatori"
Alle nove squilla il cellulare.
E' la nonna:
- Guarda qui manca la luce, se passate e suonate il campanello non funziona.
- Ah, bene, grazie.
Per strada zigzaghiamo in mezzo ad una selva di semafori spenti.
Scendiamo dalla macchina e incontriamo un'amica con la faccia nera degli incazzati neri.
- Non c'e' la luce, non mi si apre il cancello automatico, non trovo mio marito che ha la chiave per aprirlo.
Arrivo al nido e suono il campanello.
L'amica, sagace:
- Ti ho detto che manca la luce, il campanello non suona.
- Eh, gia', mi avevano pure avvertito ......
Mano che batte sulla porta. Manina che batte sulla porta speranzosa di scampare il nido.
- No aple! Eh!
Passa un'inquilina del palazzo:
- Sono in giardino non vi sentono, ora mi affaccio io e le avverto.
Molliamo il pupo attraversando stanze di balocchi sinistramente illuminate dalle luci di emergenza.
Il black-out nella zona e' totale.
Ci sara' stato un guasto....
Verso via Gioberti momenti di ordinaria follia:
I proprietari dei negozi "in", privati dei loro impianti di condizionamento mannari, boccheggiano sul marciapiede affogati nei loro completi giacca-camicia-cravatta.
Gli altri boccheggiano e basta.
Invece gli operai dei (troppi) cantieri aperti si godono la pausa imprevista e fanno capannello, chiacchierando amabilmente.
All'Upim e' tutto chiuso, luci spente.
All'angolo con piazza Beccaria due facchini sudatissimi scaricano da un camioncino un enorme scatolone sul quale campeggia impotente la scritta "Daikin - Condizionatori"
25 giugno 2003
Siamo tornati!
Dodici giorni assolutamente *fuori* dal tempo. Avrei dovuto fare due foto prima e dopo la cura che avrebbero spiegato in che condizioni siamo partiti e come, invece, siamo tornati.
Senza pc, senza cellulare, senza orologio.
Sole, spiaggia, coccole e baci.
Ah, beh, anche pronto soccorso per il cucciolo il primo giorno con trentanove di febbre e antibiotici miracolosi che gliel'hanno fatta passare subito e l'hanno rimesso al mondo.
Finalmente da una settimana non russa piu': viva il nasino libero!
Siamo persino abbronzati, il che e' tutto dire pallidoni come siamo di solito.
Si ricomincia!
Dodici giorni assolutamente *fuori* dal tempo. Avrei dovuto fare due foto prima e dopo la cura che avrebbero spiegato in che condizioni siamo partiti e come, invece, siamo tornati.
Senza pc, senza cellulare, senza orologio.
Sole, spiaggia, coccole e baci.
Ah, beh, anche pronto soccorso per il cucciolo il primo giorno con trentanove di febbre e antibiotici miracolosi che gliel'hanno fatta passare subito e l'hanno rimesso al mondo.
Finalmente da una settimana non russa piu': viva il nasino libero!
Siamo persino abbronzati, il che e' tutto dire pallidoni come siamo di solito.
Si ricomincia!
13 giugno 2003
Nonostante le avversita', siamo in anticipo sulla tabella di marcia di almeno 10 minuti.
Scusa b., ho sentito il messaggio ma non faccio in tempo a richiamarti.
Lo stesso vale per te, omonimo :-)
Gioele sta meglio, grazie. Qualsiasi cosa sia/sia stato lo affronteremo al mare.
Ora carichiamo le valigie in macchina e ci mettiamo in coda sull'autostrada :-)
Anche questo blog chiude momentaneamente per ferie.
Via, si parteeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee!
Scusa b., ho sentito il messaggio ma non faccio in tempo a richiamarti.
Lo stesso vale per te, omonimo :-)
Gioele sta meglio, grazie. Qualsiasi cosa sia/sia stato lo affronteremo al mare.
Ora carichiamo le valigie in macchina e ci mettiamo in coda sull'autostrada :-)
Anche questo blog chiude momentaneamente per ferie.
Via, si parteeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee!
11 giugno 2003
Stesa seconda lavatrice della serata.
Dimezzata montagna di panni da stirare.
Domani sera mi attendono le due lavatrici di cui sopra piu' l'avanzo di stasera.
Caldo pazzesco che con lavatrice e ferro da stiro accesi se accendo il condizionatore salta la luce.
Fatto elenco di cose da portare per tutti e tre.
Che bello partire per le vacanze!
Dimezzata montagna di panni da stirare.
Domani sera mi attendono le due lavatrici di cui sopra piu' l'avanzo di stasera.
Caldo pazzesco che con lavatrice e ferro da stiro accesi se accendo il condizionatore salta la luce.
Fatto elenco di cose da portare per tutti e tre.
Che bello partire per le vacanze!
10 giugno 2003
Per la cronaca, il terzo MEGABOZZO e' toccato alla nonna, inciampata nel tubo dell'acqua e rovinata in terra subito dopo cena.
Colpiti polso, caviglia e ginocchio.
Gioele l'ha rassicurata con un bacino e un tranquillizzante "Nonna, poi passa".
Mi ha intenerito quando ha voluto assicurarsi delle sue condizioni "Nonna, tai bene?" prima di tornare a casa.
Mimmo dottole.
Colpiti polso, caviglia e ginocchio.
Gioele l'ha rassicurata con un bacino e un tranquillizzante "Nonna, poi passa".
Mi ha intenerito quando ha voluto assicurarsi delle sue condizioni "Nonna, tai bene?" prima di tornare a casa.
Mimmo dottole.
Martedi' 10 giugno si festeggia San Bozzo Vergine e Martire.
Nell'ordine:
- uscita dal cortile dell'ufficio mi accorgo solo all'ultimo momento (causa salita ripidissima) che una testina di cazzo a pallini ha parcheggiato sul passo carrabile. Ci passo, ci passo, ci passo SCRUNCH! Cazzo, no, non ci passo. Mi sgancio dal cancello fiduciosa di aver salvato il salvabile grazie alla gomma di protezione del cancello.
Semino madonnine sull'asfalto rovente quando mi accorgo dell'entita' effettiva del MEGABOZZO che da bella mostra di se' sulla portiera destra.
- con l'umore lievemente adombrato raggiungo ansimante il nido per raccattare il figliolo e sento che la tata gli dice, vai piano eh Gioele che hai gia' preso una piccola botta oggi. E' cascato dal triciclo. Sul cemento. Di testa. Piccola botta sara' tua sorella, penso, mentre faccio conoscenza col secondo MEGABOZZO, stavolta sulla fronte del mio adorato marmocchio che al momento sembra il figlio dell'Unicorno.
Se non c'e' due senza tre... aspetto fiduciosa la terza.
Nell'ordine:
- uscita dal cortile dell'ufficio mi accorgo solo all'ultimo momento (causa salita ripidissima) che una testina di cazzo a pallini ha parcheggiato sul passo carrabile. Ci passo, ci passo, ci passo SCRUNCH! Cazzo, no, non ci passo. Mi sgancio dal cancello fiduciosa di aver salvato il salvabile grazie alla gomma di protezione del cancello.
Semino madonnine sull'asfalto rovente quando mi accorgo dell'entita' effettiva del MEGABOZZO che da bella mostra di se' sulla portiera destra.
- con l'umore lievemente adombrato raggiungo ansimante il nido per raccattare il figliolo e sento che la tata gli dice, vai piano eh Gioele che hai gia' preso una piccola botta oggi. E' cascato dal triciclo. Sul cemento. Di testa. Piccola botta sara' tua sorella, penso, mentre faccio conoscenza col secondo MEGABOZZO, stavolta sulla fronte del mio adorato marmocchio che al momento sembra il figlio dell'Unicorno.
Se non c'e' due senza tre... aspetto fiduciosa la terza.
09 giugno 2003
Cerco di dargli gli strumenti per affrontare la vita.
Faccio del mio meglio, ma mica sempre so se ci riesco.
Una domenica pomeriggio qualsiasi in un parco attrezzato per bambini.
La moltitudine di marmocchi sale su scalette, scende dagli scivoli, si arrampica sulle corde.
Ad un tratto arriva lui.
Il superdotato.
Grosso piu' del dovuto in rapporto alla sua eta' che si conta ancora in mesi, si presenta con cipiglio fiero e comincia a spingere senza distinzione chiunque gli capiti a tiro.
Ovviamente arriva anche il turno di Gioele che regge allo spintone e soprattutto alle lacrime e mi cerca con gli occhi.
Gli sorrido, mi avvicino e gli dico:
- Non avere paura, e' un bambino come te. Tu gioca tranquillo e se torna gli dici "NO! Non si spingono gli altri bambini!". Difenditi, se ti spinge ancora, spingilo anche tu. Non sei da solo, la mamma e' qui che ti guarda e se c'e' bisogno ti difende.
Lui si gira, controlla la distanza fra lui e il possente e gli urla:
- NON SI PINGONO ATTI BAMBINI! NO! BUTTO!
Poi ricomincia a giocare molto attento ad evitare il contatto diretto, con abili percorsi che lo portano sempre a distanza di sicurezza.
Quando meno se lo aspetta quello torna alla carica e PUM! riparte con una spinta.
Il mio orgoglio di mamma sale di due o tre tacche quando vedo Gioele tenere botta, difendersi e accennare una contro-spinta verso il molosso.
Mi guarda un po' perplesso e gli esprimo tutta la mia soddisfazione.
- Bravo, vedi che sei forte anche tu? Ce la fai, non ti spaventare, sei forte anche tu.
Dopo un po' causa affollamento cambiamo gioco e manco a dirlo, dopo una mezz'ora torna superbimbo.
Gioele sbuffa, si gira a guardarmi come per dire: "Che palle questo ancora qua mammaaaa..."
Nel frattempo mistermuscolo si agita come un ossesso al di sopra dello scivolo da cui e' appena sceso Gioele
Io parto col training autogeno:
- Vai Gioele, il gioco e' di tutti, sei forte. Stai tranquillo io sono qui, gioca, vai, sei forte, non avere paura.
Gioele mi guarda, poi si volta a controllare la situazione.
Quando il massiccio si butta giu' dallo scivolo con un urlo belluino, Gioele si gira di scatto verso di me e mi fa:
- Mamma, io scappo!
E fila via come un fulmine.
Mio figlio e' un saggio.
Faccio del mio meglio, ma mica sempre so se ci riesco.
Una domenica pomeriggio qualsiasi in un parco attrezzato per bambini.
La moltitudine di marmocchi sale su scalette, scende dagli scivoli, si arrampica sulle corde.
Ad un tratto arriva lui.
Il superdotato.
Grosso piu' del dovuto in rapporto alla sua eta' che si conta ancora in mesi, si presenta con cipiglio fiero e comincia a spingere senza distinzione chiunque gli capiti a tiro.
Ovviamente arriva anche il turno di Gioele che regge allo spintone e soprattutto alle lacrime e mi cerca con gli occhi.
Gli sorrido, mi avvicino e gli dico:
- Non avere paura, e' un bambino come te. Tu gioca tranquillo e se torna gli dici "NO! Non si spingono gli altri bambini!". Difenditi, se ti spinge ancora, spingilo anche tu. Non sei da solo, la mamma e' qui che ti guarda e se c'e' bisogno ti difende.
Lui si gira, controlla la distanza fra lui e il possente e gli urla:
- NON SI PINGONO ATTI BAMBINI! NO! BUTTO!
Poi ricomincia a giocare molto attento ad evitare il contatto diretto, con abili percorsi che lo portano sempre a distanza di sicurezza.
Quando meno se lo aspetta quello torna alla carica e PUM! riparte con una spinta.
Il mio orgoglio di mamma sale di due o tre tacche quando vedo Gioele tenere botta, difendersi e accennare una contro-spinta verso il molosso.
Mi guarda un po' perplesso e gli esprimo tutta la mia soddisfazione.
- Bravo, vedi che sei forte anche tu? Ce la fai, non ti spaventare, sei forte anche tu.
Dopo un po' causa affollamento cambiamo gioco e manco a dirlo, dopo una mezz'ora torna superbimbo.
Gioele sbuffa, si gira a guardarmi come per dire: "Che palle questo ancora qua mammaaaa..."
Nel frattempo mistermuscolo si agita come un ossesso al di sopra dello scivolo da cui e' appena sceso Gioele
Io parto col training autogeno:
- Vai Gioele, il gioco e' di tutti, sei forte. Stai tranquillo io sono qui, gioca, vai, sei forte, non avere paura.
Gioele mi guarda, poi si volta a controllare la situazione.
Quando il massiccio si butta giu' dallo scivolo con un urlo belluino, Gioele si gira di scatto verso di me e mi fa:
- Mamma, io scappo!
E fila via come un fulmine.
Mio figlio e' un saggio.
Quando ti accorgi che il numero di reload sul tuo blog
per controllare se qualcuno ha commentato il tuo ultimo geniale post
e' di gran lunga superato dagli accessi (ossessivo/compulsivi)
all'home banking per controllare se qualcuno dei tuoi fottuti clienti ha pagato,
hai la prova definitiva che la tua vita sta cambiando.
per controllare se qualcuno ha commentato il tuo ultimo geniale post
e' di gran lunga superato dagli accessi (ossessivo/compulsivi)
all'home banking per controllare se qualcuno dei tuoi fottuti clienti ha pagato,
hai la prova definitiva che la tua vita sta cambiando.
In pratica mi sto deliberatamente provocando un torcicollo con il ventilatore, ma mi devo ancora riprendere dalla botta in testa provocata dall'aria calda all'uscita del bar.
Sembrava di sentirne fisicamente il peso specifico.
Il termometro dello scooter lasciato parcheggiato al sole mentre ci strafogavamo due panini segnava 39 gradi.
Con la mia solita aria di sufficienza ho pensato:"Esagerato!".
Poi ho appoggiato le chiappe sulla sella arroventata dal sole e ho cominciato ad ululare.
Sembrava di sentirne fisicamente il peso specifico.
Il termometro dello scooter lasciato parcheggiato al sole mentre ci strafogavamo due panini segnava 39 gradi.
Con la mia solita aria di sufficienza ho pensato:"Esagerato!".
Poi ho appoggiato le chiappe sulla sella arroventata dal sole e ho cominciato ad ululare.
Annichilita dal caldo.
Due giorni di chiusura hanno reso soffocante anche l'aria dell'ufficio.
Fine settimana a giocare a vegeto sul divano.
Condizionatore acceso/spento in un gioco perverso di I/O che ha seguito costantemente le sue aree di gioco in soggiorno, cercando di evitargli il raffreddore.
Obiettivo raggiunto solo in parte visto lo smoccicamento mattutino.
Sabato decisamente da dimenticare, domenica appena rinfrescata da un temporale che prima si e' preannunciato con tuoni e fulmini, poi ha prodotto soltanto una pisciatina d'acqua.
Felice la merla, a caccia di bachi in giardino.
Sono di malumore.
Non e' bastata la sua manina sfregata sulla bocca dello stomaco e la formula magica "passa maumoe, e' addato fuoi fiesta".
Con te funziona piccolo despota, a me il malumore esce dalla finestra e rientra dalla porta.
Insieme al biglietto anonimo trovato sotto il tergicristalli stamattina.
Vabbe' non ci parcheggio piu' li', brutto vigliacco.
Almeno potevi chiederlo gentilmente.
E - gia' che ci siamo - hai, voce del verbo avere, si scrive con l'acca.
Ma ora torno indietro di sedici ore, sotto la doccia con Gioele a schizzarci d'acqua e bagnoschiuma al profumo di fragola, poi tutti e tre in accappatoio sul divano accoccolati in un umido/fresco abbraccio.
Fermo le lancette dell'orologio per un po' a trattenere una briciola di serenita' fra queste righe, mentre da una sinapsi incontrollata parte edificante un: "vaffanculo, mondo!".
Due giorni di chiusura hanno reso soffocante anche l'aria dell'ufficio.
Fine settimana a giocare a vegeto sul divano.
Condizionatore acceso/spento in un gioco perverso di I/O che ha seguito costantemente le sue aree di gioco in soggiorno, cercando di evitargli il raffreddore.
Obiettivo raggiunto solo in parte visto lo smoccicamento mattutino.
Sabato decisamente da dimenticare, domenica appena rinfrescata da un temporale che prima si e' preannunciato con tuoni e fulmini, poi ha prodotto soltanto una pisciatina d'acqua.
Felice la merla, a caccia di bachi in giardino.
Sono di malumore.
Non e' bastata la sua manina sfregata sulla bocca dello stomaco e la formula magica "passa maumoe, e' addato fuoi fiesta".
Con te funziona piccolo despota, a me il malumore esce dalla finestra e rientra dalla porta.
Insieme al biglietto anonimo trovato sotto il tergicristalli stamattina.
Vabbe' non ci parcheggio piu' li', brutto vigliacco.
Almeno potevi chiederlo gentilmente.
E - gia' che ci siamo - hai, voce del verbo avere, si scrive con l'acca.
Ma ora torno indietro di sedici ore, sotto la doccia con Gioele a schizzarci d'acqua e bagnoschiuma al profumo di fragola, poi tutti e tre in accappatoio sul divano accoccolati in un umido/fresco abbraccio.
Fermo le lancette dell'orologio per un po' a trattenere una briciola di serenita' fra queste righe, mentre da una sinapsi incontrollata parte edificante un: "vaffanculo, mondo!".
04 giugno 2003
Se qualcuno immaginasse cosa sto andando a fare probabilmente mi prenderebbe per pazza.
Beh una che lo sa c'e'.
Poi magari lo racconto. Tanto, piu' sputtanata di cosi'.
A me sto blog interlocutorio comincia a starmi sulle scatole.
Quasi quasi rispolvero un vecchio blog di cui nessuno conosce l'esistenza e ricomincio a scrivere senza pensare a chi mi legge.
Un blog talmente segreto che mi son creata apposta un'email irrintracciabile per crearlo.
Certo, se mi ricordassi almeno una delle due password che mi servono per scriverci sopra...
Sono da ricovero.
Ora vado e - spero - torno.
*RESPIRO*
Beh una che lo sa c'e'.
Poi magari lo racconto. Tanto, piu' sputtanata di cosi'.
A me sto blog interlocutorio comincia a starmi sulle scatole.
Quasi quasi rispolvero un vecchio blog di cui nessuno conosce l'esistenza e ricomincio a scrivere senza pensare a chi mi legge.
Un blog talmente segreto che mi son creata apposta un'email irrintracciabile per crearlo.
Certo, se mi ricordassi almeno una delle due password che mi servono per scriverci sopra...
Sono da ricovero.
Ora vado e - spero - torno.
*RESPIRO*
03 giugno 2003
Quando tutte le parole sai che non ti servon più
quando sudi il tuo coraggio per non startene laggiù
quando tiri in mezzo Dio o il destino o chissà che
che nessuno se lo spiega perché sia successo a te
quando tira un pò di vento che ci si rialza un pò
e la vita è un pò più forte del tuo dirle "grazie no"
quando sembra tutto fermo la tua ruota girerà.
Sopra il giorno di dolore che uno ha.
Quando indietro non si torna quando l'hai capito che
che la vita non è giusta come la vorresti te
quando farsi una ragione vorra' dire vivere
te l'han detto tutti quanti che per loro è facile
quando batte un pò di sole dove ci contavi un pò
e la vita è un pò più forte del tuo dirle "ancora no"
quando la ferita brucia la tua pelle si farà.
Sopra il giorno di dolore che uno ha.
Quando il cuore senza un pezzo il suo ritmo prenderà
quando l'aria che fa il giro i tuoi polmoni beccherà
quando questa merda intorno sempre merda resterà
riconoscerai l'odore perché questa è la realtà
quando la tua sveglia suona e tu ti chiederai che or'è
che la vita è sempre forte molto più che facile
quando sposti appena il piede lì il tuo tempo crescerà .
Luciano Ligabue
quando sudi il tuo coraggio per non startene laggiù
quando tiri in mezzo Dio o il destino o chissà che
che nessuno se lo spiega perché sia successo a te
quando tira un pò di vento che ci si rialza un pò
e la vita è un pò più forte del tuo dirle "grazie no"
quando sembra tutto fermo la tua ruota girerà.
Sopra il giorno di dolore che uno ha.
Quando indietro non si torna quando l'hai capito che
che la vita non è giusta come la vorresti te
quando farsi una ragione vorra' dire vivere
te l'han detto tutti quanti che per loro è facile
quando batte un pò di sole dove ci contavi un pò
e la vita è un pò più forte del tuo dirle "ancora no"
quando la ferita brucia la tua pelle si farà.
Sopra il giorno di dolore che uno ha.
Quando il cuore senza un pezzo il suo ritmo prenderà
quando l'aria che fa il giro i tuoi polmoni beccherà
quando questa merda intorno sempre merda resterà
riconoscerai l'odore perché questa è la realtà
quando la tua sveglia suona e tu ti chiederai che or'è
che la vita è sempre forte molto più che facile
quando sposti appena il piede lì il tuo tempo crescerà .
Luciano Ligabue
Iscriviti a:
Post (Atom)