16 novembre 2002

Non abbiamo resistito.
Dentro al carrello, insieme ai giacconi che oggi faceva un caldo da mozzare il fiato e una economicissima e leggerissima scopa elettrica (portare il bidone su e giu' per le scale insieme a Gioele che vuol dare una mano e' diventato troppo faticoso) e' finita anche lei: la macchina per fare il pane.
Ci metti dentro tutti gli ingredienti, lei li impasta e cuoce. Ti immagini, puntare il timer alle cinque del mattino e alle otto svegliarsi col pane croccante appena cotto?

Nel pomeriggio ci abbiamo infilato dentro farina, acqua, zucchero, sale, lievito, pigiato il pulsantino, sentito il bip e siamo usciti.
Al nostro ritorno in casa c'era un delizioso odore di pane appena sfornato.
Dentro pero' c'era un coso informe non lievitato, immangiabile. Un aborto di pagnotta. Probabilmente il lievito non era quello adatto. Stasera abbiamo preso quello specifico da pane e domani ci riproviamo.
Non puo' non funzionare.

Comunque un pomeriggio non del tutto perso, abbiamo finalmente trovato la cucina e il letto dei nostri sogni. Stiamo solo litigando per i colori, ma niente di irreparabile. Probabilmente raggiungeremo un compromesso.
Per rinfacciarcelo poi tutta la vita :-)

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