19 ottobre 2002

--Lettera di protesta inviata oggi alla Plasmon (info@plasmon.it)--

Spettabile Plasmon,
ho scoperto dalla pubblicità su numerose riviste che state celebrando il centenario della vostra attività regalando ai nati il 15 ottobre una
fornitura dei vostri prodotti, fra cui latte di proseguimento e omogeneizzati.
Quello che mi chiedo (e che chiedo a voi) è: pensate di fare davvero un bel regalo ad una mamma che ha appena partorito? Secondo me no, se le offrite già dei prodotti che possono sostituire l'alimento ideale per il suo bambino (e non solo nei primi mesi).
So che esiste un Codice Internazionale messo a punto da OMS e Unicef per regolamentare la commercializzazione degli alimenti destinati ai lattanti in modo da non mettere in pericolo l'allattamento al seno esclusivo nei primi sei mesi ed integrato da altri alimenti fino a ben oltre il primo anno di vita, come raccomandato da numerose agenzie internazionali ed associazioni professionali.
Il mancato rispetto di questo Codice nei paesi in via di sviluppo porta a conseguenze disastrose per l'infanzia.

Mi risulta però che il Codice sia valido anche da noi, e che proibisca la
promozione dei sostituti del latte materno e la donazione di campioni di tali prodotti alle mamme. Questo è invece quello che con l'iniziativa "Cento di questi anni" voi della Plasmon state facendo.
Per fortuna, oggi sempre più numerose siamo noi mamme che scegliamo di allattare i nostri figli in maniera esclusiva per almeno sei mesi, e continuare poi molto più a lungo (come dicono le direttive OMS e confermano sempre più numerosi pediatri anche qui da noi), e come possiamo giudicare una compagnia che non si adegua alla normativa che protegge l'allattamento al seno?

Violare il Codice OMS, e cioè tentare di promuovere i vostri prodotti a discapito del latte materno, mi sembra un'iniziativa che una compagnia conosciuta e seria potrebbe evitare, e non solo per questioni di reputazione.

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