29 agosto 2013

Dalla stanza degli Hobbit.

Sono nella ex-camera di Gioele. Da quando si è trasferito in quella più grande questa é diventata la stanza degli hobby. 
Anzi, degli Hobbit, come la chiamiamo noi. Ho sistemato qui il vecchio tavolo di cucina a mo' di scrivania, proprio davanti la finestra che da sui tetti. 
Abituata da anni al piano terra mi accorgo di quanto spesso mi perda semplicemente ad osservare il cielo. Stasera è plumbeo e da fuori, ogni tanto, arriva una folata di vento fresco che porta in casa lo yap di un cane a passeggio o le grida dei bambini che giocano nel prato. 
Starmene qui a contemplare il moto delle nuvole é la cosa più vicina alla meditazione che mi riesce fare. 

Grandina. All'improvviso.
Si fermano i giochi in giardino e le passeggiate diventano corse veloci a trovare riparo come mille piccole formiche spaventate da un passo troppo vicino. 
Che poi, altro non siamo. 
Farebbe bene ricordarlo più spesso.

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