01 agosto 2009

Tutti necessari, nessuno indispensabile.

Aspettavo il verde ferma al semaforo quando ti ho notato lì di fianco a me sullo scooterone.
Maglietta blu, bermuda di quelli seri e il telefonino dorato incastrato tra la guancia sinistra e il casco integrale. Non credo avessi più di 50 anni, non troppo in forma, ma abbronzato e compreso nel tuo ruolo.

Quando è scattato il verde sei partito e di te mi è rimasta questa immagine di uomo indispensabile, pronto in qualsiasi situazione a rispondere ad una chiamata. Ho cercato di immaginare chi fossi e da quanto tempo fossi in motorino. Considerando il tempo necessario ad attraversare tutta Firenze di venerdì 31 luglio alle 13 e spiccioli direi che non avrai impiegato più di mezz'ora toh... 40 minuti seduto sul tuo mezzo. In attesa.

Allora mi chiedo: perchè? Se non sei un chirurgo, un medico in reperibilità o se tua moglie non è al nono mese di gravidanza in attesa delle contrazioni, perchè hai bisogno di stamparti sul viso i tasti del cellulare? Non te lo puoi infilare in tasca o addirittura spegnerlo per mezz'ora?

Tranquillo, nemmeno io quando ho un incontro importante ho la forza di farlo. Lo metto in modalità silenziosa e lo nascondo in borsa. Chissà magari lo sento vibrare.
Ma... obiettivamente mi chiedo: perche'?

E allora vedi tutte queste persone che camminano per strada, al bar, mentre fanno la spesa, sull'autobus che parlano gesticolano si agitano come mille sfuggiti al manicomio. Invece di guardarsi negli occhi, magari scambiarsi un sorriso, entrano in un'altra dimensione coinvolgendo più o meno indirettamente tutti quelli che incrociano. Li puoi quasi vedere questi brani di conversazione appesi a mezz'aria come palloncini legati ai polsi dei bambini.

Siamo pronti a qualsiasi evenienza, carica e campo permettendo.
Tutto sotto controllo, tranne noi stessi.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

bellissimo post. Concrdo, anche

Sable

Anonimo ha detto...

La ringrazio per Blog intiresny

Anonimo ha detto...

necessita di verificare:)